PARROCCHIA SAN PATRIZIO

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Visita Cardinale Vallini


La Comunità Parrocchiale da il benvenuto a S. Eminenza Cardinale Agostino Vallini.

Eminenza Reverendissima, è con gioia e grande emozione che, a nome di tutta la comunità parrocchiale, le porgo il nostro saluto di benvenuto. Estremamente lieti di accoglierla fra noi e riconoscenti per aver voluto onorarci della sua presenza in questa nostra piccola realtà, situata nella periferia orientale di Roma.sua preziosa visita ci è stata annunciata, con orgoglio e compiacimento, dal nostro caro Parroco Don Fabio da tempo, in un giorno importantissimo, anzi unico nella vita della nostra Parrocchia: lo scorso 16 Dicembre in occasione della venuta del Papa Benedetto XVI, ora Papa Emerito. Infatti, come è noto, la nostra è stata l'ultima Parrocchia ad ospitare il Santo Padre, quando nulla aveva fatto presagire le sue intime intenzioni, e anche per questo quel giorno ha assunto per noi tutti un significato ancora più profondo e il suo ricordo rimarrà indelebile nel nostro cuore., come dicevamo, è una piccola realtà, il quartiere di Colle Prenestino, infatti consta di circa 7.500 abitanti; la comunità parrocchiale, ovviamente purtroppoè molto più limitata, anche se è andata indubbiamente crescendo negli ultimi anni. La nostra Parrocchia ha vissuto e sta vivendo tuttora un profondo rinnovamento, una rinascita spirituale, espressione di una forte esigenza di partecipazione, avvertita da molti di noi e rimasta sopita. Ne è scaturita una comunità aperta all'accoglienza, alla solidarietà e all'aiuto reciproco, ma anche alla convivialità e alla festa. La nostra Parrocchia è un importante punto di riferimento, soprattutto per i giovani,un centro di aggregazione sociale, l'unico nel quartiere se si esclude la scuola, è un pullulare di gente dove ognuno può dare il proprio contributo e trovare la sua collocazione, se animato da buona volontàe da spirito di liberalità. Certo, comein tutte le aggregazioni sociali,il clima nonsempre è sereno e a volte è difficile trovare l'accordo, ma quando raramente accade il nostro Parroco ci esorta a ricomporre l'unità di intenti e a nonlasciar prevalere il desiderio di compiacere noi stessi, di avere il riconoscimento del nostro operato, piuttosto che la volontà di cooperare insieme come membra di un solo corpo.a illustrare le diverse realtà presenti nella nostra Parrocchia, le distinguiamo nei diversi ambiti: dell'annuncio, della celebrazione e della testimonianza. Nell'ambito dell'annuncio si collocano le catechesi di iniziazione cristiana (catechisti del battesimo, comunione, cresima e post-cresima), il corso per animatori dell'oratorio, la catechesi sui dieci comandamenti, rivolta soprattutto ai giovani, maanche alle famiglie e adulti. Si collocano sempre nell'ambito dell'annuncio i corsi per la preparazione al matrimonio e quello per la preparazione degli adulti al sacramento della cresima.'ambito della celebrazione si pone il gruppo liturgico, che con cadenza settimanale si incontra per approfondire e scrutare la Parola della Domenica successiva, preparare le preghiere dei fedelie il servizio dei lettori che appartengono al gruppo; ancora con riferimento alla celebrazione abbiamo i ministri straordinari della comunione e il coro. Infine nel mese di febbraio di questo anno è sorta la I comunità neocatecumenale e c'è un gruppo di giovani, che da circa un anno si incontra per riflettere sul Credo.ordine alla testimonianza, nella parrocchia mensilmente si svolge la distribuzione degli alimenti alle famiglie numerose da parte dell'Associazione Nazionale Famiglie Numerose ed è di recente istituzione, ma entrerà presto nel vivo, con la ripresa delle attività, il gruppo Caritas. A ciò occorre aggiungere tutte le iniziative volte a promuovere opere di beneficenza materiale e di supporto spirituale e a reperire fondi per i poveri della Parrocchia. Tra queste ultime rientrano anche le attività e le feste organizzate dall'Associazione onlus “San Patrizio” e /o dalla Parrocchia. Feste che hanno visto la partecipazione, con spirito di dedizione e sacrificio di molti di noi, dallo staff della cucina, a quello dei tecnici audio, alle addette agli stand e alla pesca di beneficenza…….tre anni inoltre la parrocchia ha iniziato a celebrare solennemente la festa del Corpus Domini, con la messa seguita dalla processione. Da due anni nel mese di maggio viene celebrata tutte le sere la santa messa, preceduta dalla recita del Rosario per le strade del Quartiere, questa iniziativa accolta gioiosamente dai molti che vi partecipano è un'ottima occasione per testimoniare la nostra fede anche a coloro che sono distanti (non solo fisicamente) dalla parrocchia.primo venerdì del mese, l'appuntamento dell'adorazione Eucaristica, protratta tutto il giorno, vuole essere un segno importante per tutta la parrocchia, da interpretarsi soprattutto come ritiro spirituale parrocchiale.à a breve per il terzo anno il servizio svolto dalla comunità neocatecumenale in missione (la VI della parrocchia dei martiri Canadesi): l'attività di dopo scuola per i ragazzi che ne hanno necessità.in occasione della chiusura delle scuole, invernale e estiva, i bambini e i ragazzi della scuola elementare e media vengono ospitati in parrocchia per tutta la giornata; qui alternano momenti di preghiera e catechesi a tempi di svago e divertimento. Del centro estivo ci piace ricordare l'impegno di tante mamme che hanno preparato ogni giorno più di cento pasti caldi e davvero squisiti!
vogliamo annunciarle che nel prossimo mese di novembre si svolgerà l'assemblea parrocchiale per eleggere i responsabili delle varie attività parrocchiali, costituire il consiglio pastorale e ampliare il numero dei membri del consiglio degli affari economici.
Le esprimiamo il nostro più sentito ringraziamento per essere oggi qui con noi.



Le parti salienti del colloquio di Sua Eminenza con i Parrocchiani di San Patrizio

Domenica 6 Ottobre 2013, la comunità parrocchiale di San Patrizio, si è trovata riunita nel salone Giovanni Paolo II per incontrare il Cardinale Vicario di Roma Agostino Vallini. Una visita pastorale, che il Cardinale aveva promesso al nostro parroco Don Fabio in occasione della storica visita del Papa Benedetto XVI lo scorso 16 Dicembre. Di buon mattino, il Cardinale Vallini, era già seduto nel salone in mezzo a Don Fabio e a Don Josè, con di fronte coloro che hanno voluto partecipare all’incontro, per ascoltare la sua parola. Il colloquio che il Cardinale ha instaurato coi presenti è stato poco formale, molto franco e amichevole. La premessa è stata che lo scopo della parrocchia è quello di realizzare il progetto di Dio, ossia che gli uomini siano figli di Dio e fratelli fra loro, in una comunità dove i principali valori siano la giustizia, la carità e l’aiuto reciproco. Questo cammino non è semplice e non bisogna scoraggiarsi davanti alle difficoltà, con la consapevolezza che Dio, che ha piantato la tenda in questo quartiere, saprà guidarci. Il Cardinale ha iniziato il dialogo con delle domande: “Ma voi, che dite della vostra parrocchia? E secondo voi lo avete intrapreso questo cammino?” E quali sono i cambiamenti e le complicazioni incontrate?".Ha poi proseguito, senza cadere nel personalismo, con sincerità, con spirito franco e senza timore:" Io vi ascolterò, ditemi cosa pensate e quale è il cammino da intraprendere da ora in avanti. La visita del Vescovo non deve essere una bella cerimonia ma un momento per fare il punto della situazione per poi ripartire.”Facendosi coraggio, a cominciare dal presidente del Centro Anziani, si è cercato di descrivere la nostra comunità e i cambiamenti che ci sono stati negli ultimi anni. Davanti alla timidezza dei fedeli, per spronarli al dialogo, il Cardinale Vallini ha chiesto: "quale è la proposta della fede fuori dalla chiesa, dove la gente vive, chiedendosi se arriva il nostro messaggio e se vi è attenzione per le persone in difficoltà sole e scoraggiate, se come comunità, ci poniamo il problema di arrivare a dare una parola di conforto a queste persone sole, o se ognuno si fa i fatti propri?”. A queste domande, alcuni fra i presenti hanno cercato di dare delle risposte, esponendo quelli che sono le varie attività della parrocchia con i vari gruppi di lavoro. Il cardinale allora ha posto un altro interrogativo,” la gente è attratta dalla Chiesa o è prevenuta nei suoi confronti? Voi mi dite che Don Fabio, ha portato tanti cambiamenti, ma egli è una persona non è la chiesa, la chiesa siamo tutti noi, oppure pensate ancora che la chiesa è fatta solo dal prete? La visione della chiesa come struttura, prete, culto, attività e organizzazione a chiesa come accoglienza, esperienza, amore, aiuto, solidarietà, ecc. sono visioni che non si contrappongono, ma la prima è in funzione della seconda. Non si è chiesa perché c’e una bella struttura; non si è chiesa perche si dice la messa; si è chiesa se c'é l’incontro dei cuori, se la gente vive nella giustizia e nella pace e se ci si vuole bene.” Anche a questo, i presenti hanno cercato di dare una risposta, in particolare al problema di come avvicinare la gente alla chiesa e a come renderla “attraente”. A tal proposito citerei l’esperienza raccontata da Francesca, una ragazza presente all’incontro.”Cos’è che attrae la gente? Che tu sei contento, cioè; essere Cristiano ti piace, ti piace Gesù e la gente ha sete di questo, lei dice accade principalmente con i colleghi di lavoro.”Se penso a perché la gente non viene a messa.” Dice, forse perché non ha incontrato i Cristiani contenti, la contentezza è contagiosa e a volte basta incontrare una persona contenta per essere contagiati. Dopo aver ascoltato le considerazione di chi ha voluto intervenire al dialogo, sua Eminenza ha completato: “Secondo voi come è cominciata la chiesa? La chiesa è cominciata attraverso Gesù e i suoi discepoli che lo hanno seguito in modo assoluto fino a quando non è salito sul patibolo, ma da quel momento anche loro sono andati in crisi, (…) , chi lo ha venduto, chi lo ha rinnegato ecc. E dal giorno della Resurrezione fino a Pentecoste attraverso una vera e propria catechesi Gesù ha dovuto ricostruire un modo nuovo di capire chi era Lui. Questo per dirvi che per fare dei Cristiani non basta un incontro ma è un cammino in cui serve la volontà dell’uomo, la sua intelligenza, la sua libertà e la potenza dello Spirito Santo. Il Cardinale ha continuato dicendo: non vi scoraggiate se nonostante tanto lavoro, tante iniziative avete delle delusioni, le dovete mettere in conto. Perche,come raccontato nel libro degli Atti degli Apostoli, tutto è cambiato a Pentecoste, cioè quando Gesù attraverso la potenza dello Spirito Santo, da “con loro” è entrato “in loro”, e allora proprio perché hanno sentito questo fuoco sono andati fino alla piazza di Gerusalemme, e li Pietro ha cominciato a raccontare la sua esperienza, e gli ascoltatori si sentirono trafiggere il cuore e dissero che dobbiamo fare? Così è cominciata la chiesa. La chiesa non comincia perché si costruisce qualcosa, non comincia perché si fà un’iniziativa; ma questi possono essere dei mezzi per arrivare alla “trafittura del cuore”. Il centro del discorso è stato determinato dalla domanda: “e voi siete stati trafitti nel cuore? Perché se non è avvenuta la trafittura del cuore la vostra fede non è sincera, domandatevelo. Non è che avete colpa, se non è avvenuta; però potete provocarla. Il Signore è il Signore, solo quando tocca il cuore, perché se siamo cristiani di abitudine, perchè lo siamo sempre stati o perché siamo cresciuti in parrocchia o in oratorio, ma se questo ambiente buono , mi porta in un certo giorno, quello che solo Dio sa, alla trafittura del cuore, allora comincio. Interrogatevi, se questo vi è capitato, se non siete stati ancora trafitti chiedete al Signore che questo avvenga. Ma cosa significa trafittura del cuore? Vuol dire che un certo giorno, come dice Sant’Agostino nel libro delle confessioni, “ tu eri in me e io non ti riconoscevo, ma ad un certo momento ho sentito una luce superiore”. Una luce, un avvenimento cambia totalmente la nostra vita, e questa è la luce del Signore quando lo incontriamo. Io per esempio, nella mia vita personale, ho incontrato il Signore in modi diversi, in tante occasioni, a partire da un evento di grande dolore, quando persi mia madre all’età di 12 anni, un avvenimento a cui non riuscivo a dare una spiegazione, e nella disperazione mi sono messo a leggere, in modo quasi ossessionato il Vangelo, e in quella lettura ho trovato tutte le spiegazioni ,e li ho incontrato, per la prima volta il Signore. E da quel giorno le cose sono cambiate, poi mi sono fatto prete, ho avuto le mie crisi, le difficoltà, le oscurità, i dubbi, però sono andato avanti. Voi, vi dovete domandare, quando lo avete visto, quando lo avete incontrato il Signore. Pietro il giorno di Pentecoste ha incontrato Gesù, che stava ormai in lui, e non gli ha fatto avere più paura; Paolo lo ha incontrato a Damasco; ognuno ha un giorno, un momento, un periodo della sua vita in cui il Signore ti tocca il cuore. Quando succede questo il tuo cuore è trafitto e sei pronto ad andare. Non è che dopo sei sempre coerente, altrimenti si chiamerebbe paradiso, però da quel giorno, qualcosa è cambiato, sarà stato l’esperienza dell’oratorio, la faccia simpatica del parroco, la carità fatta a un bisognoso, ecc. Questa consapevolezza, che in me è successo qualcosa, di cui sento il bisogno di alimentare e non di mortificare, e questo cambia non solo il mio rapporto con il Signore ma anche quello con gli altri. Adesso vi dico una cosa, voi non ci crederete, ma io Agostino Vallini, sento di volervi bene, a tutti nessuno escluso, mi appartenete, sento che la mia vita è più bella e più ricca con voi. E per voi è la stessa cosa? Ecco la sfida cari fratelli, allora si va oltre la parrocchia, a quello che Don Fabio ha detto, a quello che Don Fabio ha fatto, perché Don Fabio più di quello che fa, non può. Anche lui deve crescere, lui ha risposto a una vocazione si è dato a Gesù, si è consacrato, ma anche voi avete una vocazione altrettanto importante, la vocazione di genitori, la vocazione di professionisti, la vocazione di marito e moglie, ecc. Queste non sono cose secondarie,voi siete lì per essere felici e portare il Signore. Se questa idea diviene il valore, su cui vi costruite come Cristiani, come genitori, come figli, come preti; sentite, che è cambiato tutto. Adesso, vi faccio una piccola confidenza, dopo l’elezione di Papa Francesco, io l’ho rivisto tre giorni dopo, da solo, e quando sono andato a trovarlo, ad un certo punto le ho chiesto, “ma lei come si sente adesso che è successo questo tsunami nella sua vita”, e lui mi ha detto così, “mi sento tranquillo, perché sò che il Signore è con me” e di fatti noi lo vediamo da come ha affrontato questa missione. Vi assicuro che la vita del Papa non è per niente facile, ma lui si sente tranquillo, perché il Signore è con lui. Qual è il segreto però? Dopo la trafittura del cuore, quella esperienza deve crescere, deve maturare; attraverso la preghiera, una preghiera, direi non fatta di doveri, ma di colloquio, poi aprire il cuore e guardare tutto il positivo delle persone e tralasciare i difetti. Vogliamo che le persone lontane dalla chiesa sentano il bisogno del Signore? Cominciamo a essere così. La lettura della vita è fatta nella visione della fede in modo semplice, però la gran parte della gente non la pensa così ed è difficile da far cambiare idea, vuol dire che non siamo sufficientemente contagiosi. Chi è che dà il contagio, chi semina la gioia, chi è in grado di trasmettere qualcosa di gioioso. Allora questa è la parrocchia, questa è la comunità cristiana che si ritrova in chiesa intorno al sacerdote; a pregare, a fare i canti e tutte quelle attività che normalmente si svolgono; però l’anima di tutto questo, è un’altra cosa, è quello che noi chiamiamo testimonianza. Gesù l’ha chiamata “esempio, è la vita, poi ognuno avrà i suoi tempi. Secondo me questa è la base, voi crescerete insieme con il vostro parroco in questa coscienza di fede personale e matura attraverso la preghiera e attraverso la parola di Dio. Il cammino della comunità è fatto da questa esperienza intima, personale (trafittura del cuore) che poi deve crescere, attraverso la parola di Dio, la Preghiera, l’Eucarestia, la Confessione, la carità, l’amore per gli altri e con l’aiuto dello Spirito Santo che per fortuna non va mai in vacanza. Questa è la Chiesa. Ognuno ha un compito che gli viene dal cuore e può fare tanto. Finisco ricordandovi sempre dal libro degli atti degli Apostoli che cosa diceva la gente dei cristiani: sono fedeli all’ascolto della parola, alla frazione del pane(Eucarestia), mettono insieme quello che hanno e riscuotono la stima di tutto il popolo. Quando noi saremo quella Comunità? O forse voi già siete capaci di fare questo, cosicchè la Chiesa crescerà e la parrocchia di San Patrizio avrà fermentato tutto il Quartiere. Io ve lo auguro di tutto cuore.”


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