PATRIZIO: SCHIAVITU’ E REDENZIONE
San Patrizio nasce intorno al 389 d.C. in Britannia (l’odierna Inghilterra), che da oltre tre secoli e mezzo è una provincia romana.
Alla fine del IV secolo, Roma non ha più l’autorità e la forza dei tempi migliori e sembra avviata verso un lento declino. Le legioni, dislocate lungo i confini di un territorio vastissimo, non sono sempre in grado di arrestare le invasioni dei popoli vicini e garantire la sicurezza dei propri cittadini. La soluzione,adottata dall’imperatore pochi anni dopo,di dividere amministrativamente il territorio in oriente e occidente per rendere più rapida e efficiente la linea di comando non riuscirà ad arrestare il declino dell’impero soprattutto nella sua parte occidentale.
In questo clima politico, per i pirati irlandesi non è difficile sbarcare in Britannia, eludere le deboli difese romane,rapire gente giovane e venderla in patria come schiavi. Patrizio, cittadino romano, si ritrova così a sedici anni in Irlanda, isolato, a pascere le pecore del padrone, in mezzo a un popolo tribale, che adora degli idoli e parla una lingua ignota. Esperienza dura e difficile nonostante i tempi. Eppure, in quegli anni di solitudine, Patrizio, che fino a quel momento sembra aver vissuto superficialmente l’educazione cristiana ricevuta dal padre diacono, fa l’esperienza di una speranza nuova: prega incessantemente in ogni ora del giorno e comincia ad avvertire che Dio gli è vicino. Dopo sei anni di schiavitù, scappa e al terzo tentativo riesce a imbarcarsi su una nave e a fuggire.
Tornato in patria, Patrizio non sembra provare alcun risentimento o rabbia nei confronti dell’esperienza passata, non la cancella ma anzi la rilegge con gli occhi di Dio: è certo che ciò che è successo nasconde un bene grande, che l’umiliazione subìta porterà a una rinascita gloriosa. La famiglia, felicissima di riabbracciarlo, vorrebbe che tutto torni come prima ma Patrizio è inquieto perché sente di essere chiamato a qualcosa di più grande. E’ alla ricerca; viaggia, approfondisce la fede cristiana, anche con lo studio e la permanenza nei monasteri del continente, e finalmente scopre con certezza che la sua vocazione è quella all’apostolato fra le tribù pagane conosciute in schiavitù.
Nonostante sia inviso a qualche ecclesiastico, che lo considera poco istruito e non meritevole per un peccato commesso in gioventù e svelato pubblicamente da chi credeva suo amico, Patrizio è consacrato vescovo di Irlanda. Quando parte nuovamente per l’isola, questa volta da uomo libero per annunciare il Vangelo alle genti del posto, molti pensano che Patrizio sia uno sprovveduto e un visionario destinato al fallimento.
E in effetti, l’inizio della missione è difficile: l’apostolo è deriso, oltraggiato, perseguitato, messo per qualche tempo in catene ma non demorde perché sa che può contare su qualcosa di più delle sue forze. Patrizio inizia a convertire i re irlandesi, uno alla volta, e con loro tutta la tribù; battezza, ordina presbiteri, riceve terreni e donazioni con i quali fonda chiese e monasteri. La sequela si fa sempre più numerosa e nel giro di alcuni anni l’isola è in gran parte cristianizzata. L’opera compiuta è straordinaria e lascerà per sempre un segno profondo e vivo in tutti gli irlandesi.
Verso la fine della sua esistenza, Patrizio ripensando a quanto successo è preso dalla voglia di“esaltare e confessare” le meraviglie compiute dal Signore nella sua vita, in modo da far conoscere agli altri, anche dopo la sua morte “il dono di Dio e la consolazione eterna”, e allora detta a un suo collaboratore la “Confessione”. Nello scritto, Patrizio riconosce di essere un peccatore convertito dalla misericordia di Dio e confessa i suoi limiti di uomo, la sua inadeguatezza, la sua ignoranza, le continue tentazioni. Ma ancora di più, Patrizio tiene a testimoniare che Gesù Cristo è Signore e Dio, che conduce alla vita eterna, e con la Grazia e l’azione dello Spirito nessuna opera di bene è impossibile.
Paolo Piccolo
STORIA E LEGGENDA DI SAINT PATRICK'S
La vita
San Patrizio, il cui vero nome si narra sia Maewyn Succat, nacque tra il 387 e il 392 a Kilpatrick, in Scozia, in una nobile famiglia di origine romana. Venne rapito da adolescente da pirati irlandesi e venduto come schiavo a Muirchu, re del North Dàl Riada, località non lontana da Belfast, in Irlanda.
Qui, per sei anni, lavorò portando al pascolo pecore ed altri animali e tessendo gomitoli di lana. Nel frattempo però apprese la lingua Gaelica e tutte le pratiche dei druidi. Un giorno, ribellandosi al proprio padrone, scappò e, percorrendo a piedi circa 184 miglia, si imbarcò clandestinamente su di una nave diretta in Inghilterra. Alcune leggende narrano che oltre che in Gran Bretagna, il futuro santo, si recò anche in Francia e in Italia, sino al ritorno in Irlanda nel 432.
I luoghi di San Patrizio Divenuto vescovo, iniziò a convertire la popolazione dal paganesimo al cristianesimo, così come volle Papa Celestino. Quest'ultimo, poco prima della sua morte, lo battezzò finalmente come Patrizio (dalle parole latine pater civium, ovvero padre del suo popolo), e gli affidò la missione di estirpare dall'Irlanda il paganesimo e convertire l'intera nazione alla cultura cattolica.
San Patrizio fu spesso minacciato di morte, catturato e condannato, ma riuscì comunque a portare avanti la sua missione in nome di Dio. Trattò con i Druidi per affiancare una simbologia cristiana alla festa celtica di Beltaine (1° maggio) che celebrava il ritorno dell'estate. Di qui il simbolo del sole aggiunto sulle croci celtiche. La sua opera fu così grandiosa che oltre sessanta chiese furono costruite in suo onore, la più importante delle quali si trova a Dublino (St. Patrick's Cathedral) e divenne ben presto un eroe nazionale, oltre che patrono d'Irlanda.
Morì il 17 marzo del 461. Dove è poco chiaro, chi dice in Inghilterra, chi nel Galles. Un'altra versione dice invece che il santo morì nel 493 e che sia sepolto a Downpatrick, in Irlanda.
Le leggende
Attorno alla sua figura sono sorte famose leggende, come quella che narra il motivo dell'assenza dei serpenti in Irlanda, secondo la quale fu lui a cacciarli in mare. Oppure quella del celeberrimo pozzo di San Patrizio, così chiamato perchè si dice custodisse un pozzo senza fondo, da cui si aprivano le porte del Purgatorio.La leggenda vuole inoltre che un giorno San Patrizio spiegò ai suoi fedeli il concetto della trinità sfogliando i petali di un trifoglio (tre foglie originanti da un unico stelo) che divenne subito il simbolo nazionale.